Nuove regole Ue sui conti pubblici
Al centro del secondo dei due giorni del vertice informale dei ministri dell'Economia e delle Finanze dell'Unione europea (Ecofin), in corso a Santiago de Compostela, c'è il tema della riforma del Patto di stabilità, l'accordo tra i paesi membri che fissa le regole comuni per i conti pubblici: attualmente, una differenza tra uscite e entrate annuali (disavanzo o deficit pubblico) non superiore al 3% della somma totale dei redditi dei lavoratori e dei profitti delle imprese (ossia il Prodotto interno lordo, o Pil) e un debito dello Stato al di sotto del 60% del Pil medesimo. È ora di "passare alla fase di ricerca di un compromesso", ha detto in apertura dei lavori Nadia Calvino, ministra dell'Economia della Spagna, paese alla presidenza Ue questo semestre.
"Vedremo se saranno necessarie altre riunioni Ecofin straordinarie", ha aggiunto, fissando l'obiettivo a gennaio 2024 per l'entrata in vigore del nuovo accordo, che "dovrà trovare necessariamente il giusto equilibrio tra la necessità di perseguire percorsi sostenibili di riduzione del debito garantendo al tempo stesso lo spazio fiscale necessario per gli investimenti necessari e gli incentivi strutturali".
Il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni si
mostra ottimista sugli esiti delle discussioni: "Ho visto una
consapevolezza e un gran lavoro della presenza spagnola", assieme a "una
disponibilità di tutti i paesi a intensificare" i lavori e una "disponibilità al compromesso.
Sono cose credo molto positive". Se gli stati membri chiedono modifiche o
correzioni, "la proposta della Commissione è aperta", a patto di "non
cambiare l'equilibrio" tra "l'obiettivo della sostenibilità finanziaria e
quello di promuovere investimenti e crescita, in un contesto di rallentamento
dell'economia".
DOTT. DI TOMMASO