La crescita dei tassi di interesse cambia le scelte di portafoglio
dalla ns redazione: Rotazione dai titoli growth ai titoli value e le sue implicazioni (rassegna trimestrale BRI | marzo 2022 | 28 febbraio 2022di Fernando Avalos e Karamfil Todorov)
Le prospettive di una politica monetaria più restrittiva sembravano innescare una rotazione del mercato azionario. Dall'inizio del 2021 alla terza settimana di febbraio 2022, gli investitori hanno ridotto le posizioni nei cosiddetti titoli "in crescita", che in genere includono settori come la tecnologia e, più in generale, le imprese più giovani. Allo stesso tempo, gli investitori hanno rafforzato le loro posizioni in titoli "value", che in genere includono società affermate con flussi di cassa costantemente positivi. La rotazione ha invertito una precedente tendenza che aveva favorito i titoli growth, che hanno sovraperformato i titoli value di quasi il 40% nel corso del 2020. In questo riquadro, esaminiamo i fattori trainanti di questa rotazione e le potenziali implicazioni per il mercato più ampio.
Il passaggio dalle azioni growth a quelle value è probabilmente correlato alla loro diversa sensibilità ai tassi di interesse. Tale differenza è correlata alla tempistica dei flussi di cassa sottostanti. Per le società in crescita, si prevede che una grande parte del loro flusso di cassa maturerà in un lontano futuro, ad esempio quando il modello di business sottostante avrà raggiunto la maturità. Al contrario, società di valore ben consolidate, come le società finanziarie, hanno un track record di generazione regolare di flussi di cassa positivi. In questo contesto, la prospettiva di tassi più elevati ridurrebbe maggiormente i corsi azionari delle imprese in crescita, i cui flussi di cassa orientati al futuro sarebbero più fortemente scontati. In effetti, la sensibilità dei titoli growth ai tassi di interesse è quasi doppia rispetto a quella dei titoli value.
La recente rotazione lontano dai titoli di crescita avrebbe potuto essere esacerbata dal deleveraging. In precedenza, nel 2021, i fondi negoziati in borsa (ETF) con leva incentrati su titoli di crescita e tecnologici hanno visto aumentare costantemente le loro attività in gestione (AUM), principalmente a causa delle plusvalenze. Ogni volta che i prezzi di mercato delle partecipazioni di questi ETF aumentano, la loro leva diminuisce. Poiché i fondi sono contrattualmente impegnati a riportare la leva finanziaria al target, devono acquistare più titoli a margine. In altre parole, gli ETF con leva agiscono come trader di momentum, creando il potenziale per circuiti di feedback. In effetti, poiché i prezzi dei titoli in crescita sono scesi all'inizio del 2022, l'AUM degli ETF con leva è diminuito e la conseguente leva è aumentata al di sopra dell'obiettivo, richiedendo così vendite in un mercato in calo.