La cessione crediti su allunga a 4 passaggi
La cessione crediti si allarga a 4 passaggi. Proroga fino al 15 ottobre per l'invio delle comunicazioni 2021 in scadenza ad aprile. Mentre la proroga per le unifamiliari a settembre-ottobre arriverà nel decreto di aprile post Def. Sono queste le novità che arrivano dal voto in notturna del decreto bollette (dl 17/22). Il via libera è stato dato nella notte dalla commissione Ambiente e Attività produttive della Camera. Il provvedimento è atteso in aula a Montecitorio lunedì. Il valore del provvedimento ammonta a 8 mld di cui circa 5,5 mld per dare una prima risposta al caro energia: All'interno del decreto c'è la norma sulla cancellazione degli oneri di sistema per le utenze domestiche per il secondo trimestre e il potenziamento del bonus sociale. Ci sono poi interventi di sostegno per le filiere produttive colpite maggiormente.
Proroga sulle cessioni 2021. Passando alle novità approvate in commissione, ce ne sono due che riaprono il capitolo bonus edilizi. In particolare, arriva una proroga ma solo per le imprese che dovevano comunicare la cessione crediti 2021 entro il prossimo 29 aprile (termine tra l'altro prorogato di recente dalla legge di conversione del decreto sostegni ter, l.25/22) potranno farlo fino al 15 ottobre 2021.
Le cessioni diventano 4. L'altra novità di rilievo è che la cessione crediti, a far data da maggio, al momento prevista solo per tre passaggi ne acquista uno, andando nei fatti a 4. La banca puo' cedere ulteriormente il credito a un privato ma, in caso di insolvibilità dell'ultimo soggetto a cui è stato ceduto ne risponde la banca della penultima cessione. Una responsabilità giudicata capestro dal M5S che quindi rende inattuabile nei fatti la quarta cessione. Tanto che è previsto lunedì un nuovo passaggio in commissione dove il governo si è impegnato a modificare nuovamente la riformulazione togliendo il riferimento alla responsabilità della banca. «Nella notte in commissione ambiente abbiamo approvato un emendamento riformulato dal governo che proroga al 15 ottobre i termini per la comunicazione della cessione dei crediti relativa ai lavori effettuati nel 2021, dando così più tempo a imprese e istituti finanziari per completare le procedure. L'emendamento», evidenziano in una nota Riccardo Fraccaro, Luca Sut e Patrizia Terzoni, deputati del MoVimento 5 Stelle, «introduce anche la possibilità delle banche di fare una quarta cessione dei crediti, ma con una previsione che rende del tutto inutile l'aggiunta di un nuovo passaggio: la norma riformulata dal governo infatti sancisce la responsabilità in solido delle banche nel caso in cui si faccia la quarta gestione. È evidente che questo continuerà a tenere bloccato il mercato perché di fatto nessun soggetto sarà disposto ad assumere su di sé la responsabilità solidale in un caso del genere. Non è possibile continuare a prendere in giro imprese e cittadini: questa quarta cessione così com'è congegnata non funziona e va subito cancellata la previsione della responsabilità in solido».
Villette unifamiliari, il rinvio ci sarà nel decreto di aprile. Il governo ha preso l'impegno di introdurre anche la proroga del superbonus per le villette unifamiliari che hanno ultimato almeno il 30 % dei lavori. Al momento il termine è rimasto fissato al 30 giugno, lo slittamento che troverà dimora nel decreto da approvare dopo il documento di economia e finanza stabilità un arco temporale più ampio ancora non fissato, potrebbe essere dunque settembre o ottobre.
Le altre novità approvate in commissione. Via libera a una ridefinizione del mercato elettrico, con la possibilità per il Gse di ritirare e acquistare di energia da fonte rinnovabile mediante la stipula di contratti di lungo termine di durata pari ad almeno 3 anni. L'energia acquistata dal Gse sarebbe poi ceduta a un prezzo fissato da un dm Mite, in via prioritaria a grandi aziende, pmi e clienti nelle isole maggiori.Le novità arrivano dall'approvazione di due emendamenti identici, a firma Davide Crippa (M5s) e Gianluca Benamati (Pd). Il Gestore dei servizi energetici potrà offrire un servizio di ritiro e acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile prodotta da impianti stabiliti in Italia, mediante la stipula di contratti di lungo termine di durata pari ad almeno 3 anni. Il Gse potrà poi procedere alla vendita dell'energia elettrica ritirata mediante la stipula di contratti di pari durata di quelli di acquisto, attraverso gli strumenti informativi e di negoziazione predisposti dal Gestore dei mercati energetici. Una altra correzione interviene sulle comunicazioni che Arera l'authority energia dovrà fornire al parlamento e al ministero dell'economia. Arera dovrà, dunque, rendicontare l'utilizzo delle risorse stanziate dal governo per tagliare gli oneri generali delle bollette di luce e gas per calmierare gli aumenti registrati negli ultimi mesi. L'emendamento dei relatori, Antonio Federico (M5s) e Luca Squeri (FI), stabilisce che la rendicontazione dovrà riguardare in particolare le disponibilità in conto residui trasferite alla Cassa per i servizi energetici e ambientali, e distinguendo tra comparto elettrico e settore gas. La rendicontazione dovrà essere trasmessa da Arera a Mite, Mef e commissioni parlamentari entro il 16 maggio.Dal 1° giugno 2022, inoltre, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore di ulteriori misure di contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi e un'altra con cadenza annuale. da italia oggi