Economia e ambiente: principali indicatori - Anni 2021-2023

06.03.2025

Crescita e sostenibilità: calano i flussi fisici, aumenta la spesa in protezione ambientale

Nel biennio 2022-2023 i principali indicatori fisici forniti dai conti satellite ambientali sono in flessione a fronte della crescita del Pil in termini reali.

Nel 2023 il disaccoppiamento risulta assoluto poiché a fronte di una crescita del Pil, pari a +0,7%, decrescono tutti i principali indicatori fisici: il Consumo di energia diminuisce del 4,1%, le Emissioni di gas climalteranti si riducono del 5,3% e il Consumo materiale interno flette del 6,4%.

Nel 2022, la crescita del Pil (+4,7%) si accompagna a una decrescita rilevante per il solo Consumo di energia (-3,1%), mentre il disaccoppiamento del Consumo materiale interno (+1,3%) è stato solo relativo, come per le Emissioni di gas climalteranti, rimaste stazionarie.

Nel 2022 il valore dei beni e servizi per la tutela ambientale è in forte espansione: 79,9 miliardi (+40,6% rispetto all'anno precedente). La Spesa per la protezione dell'ambiente si posiziona a 51,4 miliardi (+9,4%), mentre il gettito delle imposte ambientali cala a 45,4 miliardi (-18,9%) per poi recuperare nel 2023.

Calano gli indicatori fisici, aumenta la spesa per la protezione ambientale

I principali indicatori fisici forniti dai Conti economici dell'ambientemostrano negli anni 2022 e 2023 una riduzione a fronte di una crescita del Pil in termini reali. Questa evoluzione nella dinamica dei principali indicatori economici ed ambientali, denominata disaccoppiamento (dall'inglese decoupling),va nella direzione di una minore pressione sull'ambiente dell'economia.

Tale disaccoppiamento risulta assoluto nel 2023, dove a fronte di una crescita del Pil pari a 0,7%, il Consumo di energia delle unità residenti diminuisce del 4,1%, le Emissioni di gas climalteranti si riducono del 5,3% e il Consumo materiale interno flette del 6,4%. Nel 2022, invece, alla crescita del Pil del +4,7%, si è accompagnata una decrescita per il solo Consumo di energia (-3,1%), mentre il disaccoppiamento del Consumo materiale interno (+1,3%) è stato solo relativo, come per le Emissioni di gas climalteranti, rimaste stazionarie.

Nel 2022 la stabilità complessiva delle emissioni di gas serra nonostante la contrazione dei consumi energetici in termini fisici, è riconducibile in gran parte all'uso di prodotti energetici a maggiore intensità di carbonio in risposta alla crisi energetica e alla siccità. Le famiglie, se da un lato hanno registrato aumenti per il trasporto in conto proprio (+9,3% per le emissioni e +8,3% per i consumi), dall'altro hanno ridotto sensibilmente emissioni e consumi negli usi domestici (-12,8% e -10,1% rispettivamente). Secondo le stime provvisorie disponibili per il 2023, il Consumo di energia delle unità residenti si è ridotto del 4,0% nelle attività produttive e del 4,4% nelle famiglie (ancora in crescita, dello 0,6%, sono stati gli impieghi per trasporto, mentre sono risultati in calo dell'8,0% quelli domestici). Le Emissioni di gas climalteranti si sono ridotte del 6,0% nelle attività produttive e del 3,5% nelle famiglie (trasporto +0,6%; domestico -9,3%).

Mentre nel 2022 il gettito complessivo da fiscalità ambientale si è ridotto del 19,0%, raggiungendo il minimo storico di incidenza sul Pil (2,3%), a causa delle misure di contenimento della crescita dei prezzi dei prodotti energetici (riduzione delle accise sui carburanti e azzeramento degli oneri generali del sistema elettrico), nel 2023 vi è stata una netta ripresa (+19,4%), che ha riportato il gettito quasi al livello del 2021, soprattutto per via della cancellazione di tali misure.

È proseguita nel 2022 la dinamica fortemente espansiva del settore dei beni e servizi ambientali, (+40,6% in termini di valore aggiunto), che ha portato l'incidenza del settore sull'intera economia dal 3,1% nel 2021 al 4,0% nel 2022. Tale dinamica è riconducibile alle misure per l'aumento dell'efficienza energetica negli edifici (gli incentivi fiscali noti come Superbonus 110% e lo standard europeo
Nzeb – Nearly Zero Energy Building, "Edifici a Energia Quasi Zero" per i nuovi edifici).

L'incremento della Spesa nazionale per la protezione dell'ambiente, pari nel 2022 a 9,4% in termini nominali, si è accompagnata alla crescita della quota delle attività di gestione delle acque reflue (dal 24,4% al 25,5%). Pressoché stabile è stata la ripartizione della spesa complessiva tra società (53,1%), Amministrazioni pubbliche (27,5%) e famiglie (19,4%).


FONTE ISTAT