dal Blog del dott. Arturo Gulinelli: L'andamento dell’economia globale e la situazione dell’Europa

28.04.2022

Il fondo monetario internazionale ed Eurostat ci aiutano a fare il punto della situazione economica globale e in particolare dell'Europa.

Il conflitto in Ucraina ha scatenato diverse conseguenze:

- una riduzione delle attività produttive;

- un ulteriore aumento dei costi di petrolio e gas;

- un aumento dei costi delle materie prime alimentari, che potrebbe destabilizzare i paesi più poveri;

- un rallentamento delle rotte internazionali e quindi una diminuzione del commercio mondiale;

- difficoltà di approvvigionamento e aumento dei costi dei trasporti;

- aumento dell'incertezza nelle scelte allocative e di consumo di imprese e consumatori;

- scossoni nella gestione delle relazioni internazionali e geopolitiche;

- una grave crisi umanitaria.

I danni causati dal conflitto produrranno un rallentamento della crescita globale nel 2022 a cui si aggiungeranno i danni causati dalla crescita dell'inflazione.

L'aumento dei prezzi del cibo e dei prodotti petroliferi metteranno a dura prova i bilanci di famiglie e imprese, colpendo in particolare i paesi più deboli e a basso reddito.

Le stime per la crescita mondiale del prodotto segna un rallentamento: da una stima del 6,1% nel 2021, al 3,6% nel 2022 e nel 2023. Si tratta di 0,8 e 0,2 punti percentuali in meno per il 2022 e il 2023 rispetto alle proiezioni di gennaio.

Il 2023 potrebbe vedere, soprattutto se il conflitto dovesse proseguire, una crescita globale in riduzione a circa il 3,3%. L'aumento dei prezzi delle materie prime indotto dalla guerra e l'allargamento delle pressioni sui prezzi hanno portato a proiezioni di inflazione per il 2022 del 5,7% nelle economie avanzate e dell'8,7% nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Con un rialzo rispetto alle previsioni di inizio anno rispettivamente di 1,8 e 2,8 punti percentuali.

Le politiche fiscali espansive faranno aumentare il debito pubblico e il rallentamento della crescita farà contrarre i conti delle imprese con possibile crescita dei fallimenti e maggiori tensioni finanziarie.

Intanto, l'Europa sembra la più penalizzata in termini di riduzione della crescita economica e di aumento dell'inflazione. Il sentimento delle imprese e dei consumatori è in discesa e i dati di Eurostat sono inequivocabili.

L'indicatore di fiducia dei consumatori e quello delle imprese rilevati da Eurostat mostrano nei mesi recenti un peggioramento che esprime le incertezze economiche su cui pesa l'ombra della recessione. 

Anche il possibile crollo dell'economia della Russia non sarà indenne da conseguenze. L'andamento dell'economia mondiale dipende dai tempi della guerra; se il conflitto si conclude rapidamente l'incertezza potrebbe diminuire, e con la ripresa degli scambi internazionali, in un nuovo clima di pace e di collaborazione, la recessione e l'inflazione potrebbero essere sconfitte.Al contrario ogni scenario è aperto.